Dopo una breve scheda descrittiva del territorio di Baunei segue una passeggiata a cavallo sull'altopiano del Golgo in compagnia del presidente della cooperativa Goloritzè.
Elemento caratteristico della gastronomia ogliastrina è la capra di cui vediamo alcune fasi dell'arrostitura. Il signor Mario ci descrive alcune fasi della lavorazione della filigrana d’oro. Una breve esibizione del gruppo folk locale conclude la visita nel territorio di Baunei.

Pro Sardigna, Baunei

Tra le tante bellezze della Sardegna si trovano anche i suoi laghi tra cui  il protagonista di questo filmato: il Flumendosa. Il lago viene qui  descritto attraverso  la caratteristica visita in battello da cui è possibile ammirare la bellezza del paesaggio. La voce fuori campo, aiutata dalla musica ritmata, commenta in lingua inglese il paesaggio circostante.

Il lago Flumendosa

La scheda descrittiva del territorio ci introduce alla visita del parco di Laconi in compagnia di Francesca Soddu, esperta di scienze naturali. Lasciato il parco con il suo verde lussureggiante e le sue cascate, ci spostiamo nella casa natale di Sant'Ignazio, dove la storia del frate laconese rivive nelle parole di Padre Mario.

Pro Sardigna, Laconi

Sa Omu ‘e Janas è una grotta carsica situata nella foresta di leccio di Addolì. Per la bellezza delle sue stalattiti e stalagmiti e del suo sviluppo ampio ed orizzontale ha da sempre suscitato grande interesse. Ha uno sviluppo di circa 300 metri ed è caratterizzata da tre rami o livelli. L’ingresso che avvia il visitatore sul ramo principale è costituto da un lungo salone che presenta  una larghezza variabile da 7 a 12 metri e un altezza media di 6-7 metri. E’ dotata di apposite strutture per una facile e piacevole visitabilità. I più famosi viaggiatori della Sardegna, dopo averla visitata, né hanno narrato le meraviglie nei loro dizionari o diari di viaggio. Vittorio Angius, Alberto Della Marmora, Pasquale Cugia, il giornalista Lutero Vassanitz, e così via. E’ una grotta vissuta fin dall’antichità quando ancora l’uomo preistorico utilizzava questi spazi sotterranei come rifugio e come luogo di culto. In origine doveva essere di eccezionale bellezza finché non vennero asportate colonne di alabastro per ornare la parrocchia locale e alcune cattedrali di Cagliari. Una di queste colonne ancora presenti nella grotta viene appellata “il bacio della natura” in quanto la stalattite si congiunge con la stalagmite in un abbraccio fedele ed eterno. Da diversi anni sono in gestione all’Ecomuseo dell’alto Flumendosa che cura le visite guidate e ne promuove la tutela e la valorizzazione. La notorietà della grotta resiste nel tempo e, ogni tanto, a sorpresa toglie fuori dai sui sotterranei bui e silenziosi delle novità e dei misteri che riaccendo l’interesse per questa spelonca carsica. Nel 2005 sono state scoperte nella grotta delle incisioni e delle pitture rupestri che confermano la frequentazione dell’uomo preistorico che non escludono datazioni molto antiche. Si è parlato di una testa di bovide o di equino di dimensioni notevoli e di altre pitture ed incisioni che hanno creato grande interesse tra gli studiosi del settore a livello internazionale. Le antiche genie della zona si recavano in questa grotta per praticare i culti dell’acqua e delle divinità ctoniche, testimoniate da ritrovamenti di ossa umane, strumenti e oggetti vari e frammenti di ceramica. Recentemente sono stati rinvenuti reperti fossili appartenenti alle specie Tyrrhenicola henseli e prolagus sardus di estremo interesse dal punto di vista paleontologico che aprono questo ambito sotterraneo a nuove prospettive di studio e di approfondimento.

Seulo, grotta Sa Omu ‘e Janas

La Madonna di Bonaria, grandemente venerata in tutta l'Isola e in molte parti del mondo, è legata alla Sardegna da una storia che, avvolta nella leggenda, vede il simulacro giungere alle coste dell'Isola dopo una cruenta tempesta. Il volume narra con dovizia di particolari gli eventi, la storia e la leggenda che hanno sempre accompagnato il caro simulacro. La Vergine è stata incoronata da Pio IX il 24 aprile 1870. Il Pontefice, inviando il Cardinale Pietro Maffi quale suo rappresentante, volle proclamare la Vergine anche Patrona Massima della Sardegna, mentre nel 1926, papa Pio XI proclamò la chiesa di Bonaria Basilica minore, evento che venne solennemente ufficializzato dal Cardinale Gaetano Bisleti. Da allora, sovrani e pontefici hanno tributato onori e particolare devozione a Nostra Signora di Bonaria, ultimo di questi papa Benedetto XVI che ha reso omaggio alla Vergine il 7 settembre 2008 durante una intensa visita pastorale.

Notizie storiche del Santuario di N. S. di Bonaria in Cagliari

Il Fondo fu donato all'ISRE dall'Istituto di Etnologia e Antropologia dell'Università di Copenaghen dopo la morte dell'etnomusicologo Andreas Fridolin Weis Bentzon che realizzò numerose fotografie nel corso delle diverse campagne di ricerca condotte durante i suoi lunghi soggiorni scientifici effettuati in Sardegna, dal 1953 al 1969.  I materiali conservati nell'ISRE riguardano quasi esclusivamente Nule, il piccolo centro del Goceano, dove Andreas Fridolin Weis Bentzon e la moglie Ruth soggiornarono per lunghi periodi tra il 1965 e il 1969. Sono costituiti da qualche migliaio di schede dattiloscritte in lingua inglese, organizzate in "Argomenti", "Fonti" e "Anagrafiche", prodotte o raccolte da Benzton e dalla moglie Ruth e riordinate a Copenaghen dal gruppo di studenti del cosiddetto Nule Gruppen; da manoscritti in sardo su tradizioni e avvenimenti del paese redatti in particolare da Michela Coloru, tessitrice e principale collaboratrice dell'antropologo; da documenti originali inerenti alla vita sociale di Nule, quali ad esempio la contabilità della compagnia barracellare, ecc. Inoltre si conservano più di un migliaio di fotografie realizzate sempre a Nule, in pochi altri luoghi dell'isola e in alcune località del continente da Andreas e Ruth Bentzon. I materiali digitalizzati, per incarico dell'ISRE, sono stati studiati e riordinati scientificamente dal professor Cosimo Zene, antropologo della SOAS (School of Oriental and African Studies) di Londra, nonché nativo di Nule e tradotti dall'inglese dal dottor Costantino Pes.

Giorno dei morti. Visita delle donne al cimitero

Don Pala fa visita ad Andreas Fridolin Weis Bentzon

La vita del signor Sebastiano Buttau è stata particolarmente avventurosa; militare durante la seconda guerra mondiale, ha conosciuto la prigionia ed ha potuto far ritorno a casa solo al termine del conflitto. Con spirito di iniziativa ed intraprendenza, negli anni seguenti crea un piccolo zoo intinerante con il quale girare le varie piazze della Sardegna. La sua lunga esperienza di camionista, gli ha dato occasione di vivere situazioni inusuali come l'incontro con il Principe del Belgio in visita privata nell'isola o la terribile nevicata del '56 che lo tenne lontano dal paese per due interi giorni.

Villagrande Strisaili, intervista a Buttau Sebastiano 

Il prestigioso leader del PCI visita le città di Cagliari riproponendo le tesi del suo partito sulla situazione isolana.

Visita di Berlinguer a Cagliari nel 1984

Il prestigioso leader del PCI visita le città di Carbonia e di Cagliari riproponendo le tesi del suo partito sulla situazione isolana.

Berlinguer a Carbonia

Il Monte Arcosu, e la vasta area incontaminata che lo circonda, si trova nel comprensorio dei monti del Sulcis un’area praticamente priva di insediamenti umani. Insieme al monte Lattias questo gruppo montuoso rivela paesaggi di incredibile bellezza. In tutta l'area si estende un'antica foresta di lecci e di sughere di circa 450 chilometri quadrati, e costituisce la macchia mediterranea più ampia di tutto il bacino. 
Il Monte Arcosu è un’oasi del WWF da più di venti anni. Le attività di protezione hanno portato ad una drastica riduzione del bracconaggio e hanno permesso a migliaia di visitatori di ammirare uno dei luoghi più belli della Sardegna.
Questo filmato ci accompagna in una visita entusiasmante anche nei luoghi più reconditi dove normalmente i visitatori non arrivano.

Il Monte Arcosu

Per la prima volta in duemila anni un Papa visita una zona mineraria della Sardegna e scende nella miniera più antica e famoso d'Italia, quella di Monteponi. Il Papa esprimerà il punto di vista della Chiesa su alcune problematiche relative all'intero mondo del lavoro

Papa Wojtyla in miniera

Il documentario racconta la visita del prof. Giovanni Lilliu, storico e archeologo e scrittore,al palazzo Zapata di Barumini durante i lavori di restauro nella primavera del 1999

Il nuraghe a Palazzo

Sa Omu ‘e Janas, è una grotta carsica situata nella foresta di leccio di Addolì. Per la bellezza delle sue stalattiti e stalagmiti e del suo sviluppo ampio ed orizzontale ha da sempre suscitato grande interesse. Ha uno sviluppo di circa 300 metri ed è caratterizzata da tre rami o livelli. L’ingresso che avvia il visitatore sul ramo principale è costituto da un lungo salone che presenta  una larghezza variabile da 7 a 12 metri e un altezza media di 6-7 metri. E’ dotata di apposite strutture per una facile e piacevole visitabilità. I più famosi viaggiatori della Sardegna, dopo averla visitata, né hanno narrato le meraviglie nei loro dizionari o diari di viaggio. Vittorio Angius, Alberto Della Marmora, Pasquale Cugia, il giornalista Lutero Vassanitz, e così via. E’ una grotta vissuta fin dall’antichità quando ancora l’uomo preistorico utilizzava questi spazi sotterranei come rifugio e come luogo di culto. In origine doveva essere di eccezionale bellezza finché non vennero asportate colonne di alabastro per ornare la parrocchia locale e alcune cattedrali di Cagliari. Una di queste colonne ancora presenti nella grotta viene appellata “il bacio della natura” in quanto la stalattite si congiunge con la stalagmite in un abbraccio fedele ed eterno. Da diversi anni sono in gestione all’Ecomuseo dell’alto Flumendosa che cura le visite guidate e ne promuove la tutela e la valorizzazione. La notorietà della grotta resiste nel tempo e, ogni tanto, a sorpresa toglie fuori dai sui sotterranei bui e silenziosi delle novità e dei misteri che riaccendo l’interesse per questa spelonca carsica. Nel 2005 sono state scoperte nella grotta delle incisioni e delle pitture rupestri che confermano la frequentazione dell’uomo preistorico che non escludono datazioni molto antiche. Si è parlato di una testa di bovide o di equino di dimensioni notevoli e di altre pitture ed incisioni che hanno creato grande interesse tra gli studiosi del settore a livello internazionale. Le antiche genie della zona si recavano in questa grotta per praticare i culti dell’acqua e delle divinità ctoniche, testimoniate da ritrovamenti di ossa umane, strumenti e oggetti vari e frammenti di ceramica. Recentemente sono stati rinvenuti reperti fossili appartenenti alle specie Tyrrhenicola henseli e prolagus sardus di estremo interesse dal punto di vista paleontologico che aprono questo ambito sotterraneo a nuove prospettive di studio e di approfondimento.

La scheda iniziale descrive il territorio di Barumini e, in compagnia dell'archeologo Giorgio Murru, 
inizia la visita del sito del villaggio nuragico. La troupe si sposta quindi in centro per visitare lo storico palazzo Zapata.
Dal palazzo Zapata si arriva alla chiesa di S. Lucia per parlare di riti religiosi e non che la tradizione lega alla festa in onore di Santa Lucia.
Trasferiti a casa di Francesco Sanna si assiste alla preparazione, ad opera della Signora Rosa, della caratteristica semola fritta.

Pro Sardigna, Barumini

Dopo la breve scheda descrittiva del territorio di Mores, le telecamere si spostano all'autodromo, dove il Signor Uccio Magliona ci parla  delle caratteristiche dell'impianto. La visita prosegue con una mostra fotografica allestita presso il centro sociale del paese e una chiacchierata con il novantanovenne Paolino Chighine.

Pro Sardigna, Mores

Dalla chiesa di S. Ambrogio comincia la visita a Monserrato in compagnia di Serafino Agus giunto alla sua quarta pubblicazione su Monserrato. Insieme a Gianni Apice, direttore della cantina sociale di Monserrato, parliamo della produzione di vino e assistiamo a una esibizione del gruppo folk locale.

Pro Sardigna, Monserrato

Milis, piccolo centro dell'oristanese, famoso per la ricca produzione di arance. La conduttrice ci porta a visitare il famoso palazzo Boyl che, a seguito di accurati restauri, ospita mostre e convegni.
Fa da cicerone nella visita al palazzo, Antonio Mastinu, che ci descrive sale e arredi. Dopo le note di un emozionante "Miserere" eseguito dal coro di Milis, insieme al Signor Edoino Pitzus, visita alla chiesa di San Paolo.

Pro Sardigna, Milis

Dopo un scheda introduttiva del territorio muraverese le telecamere visitano il centro storico del paese. Molto particolari le realizzazioni sartoriali delle sorelle Podda che prendono come modello delle loro creazioni gli abiti tradizionali. Segue la visita nel laboratorio tessile Corona.

Pro Sardigna, Muravera

In apertura, la scheda introduttiva sul territorio isilese cui segue un'interessante presentazione di Giovanni Mura sulla storia locale.
Visita alla chiesa di San Giuseppe in Calasanzio e trasferimento al nuraghe Is Paras dove troviamo l'archeologa Alessandra Saba che ci descrive il sito. Infine, presso il laboratorio di Pierluigi Pitzalis assistiamo  alla lavorazione artigianale del rame.

Pro Sardigna, Isili

La scheda introduttiva ci racconta la storia e il territorio della vecchia Villa di chiesa.
Dal cuore del centro storico di Iglesias, Stefano Priola, vicepresidente della pro-loco, descrive l'importanza dell'archivio storico cittadino.
Sempre nel centro storico di Iglesias, Padre Alfonso fa da cicerone nella visita alla chiesa di San Francesco.
Il viaggio nel territorio di Iglesias, prosegue con la visita dela storica miniera di Monteponi.
Accompagnata dal Geologo Mauro Buosi, la troupe di Pro Sardigna entra all'interno di una galleria della miniera.
Chiude la puntata, una esibizione della corale polifonica di Iglesias.

Pro Sardigna, Iglesias

La visita a Giba comincia davanti alla chiesa di Santa Marta, in compagnia di Sabrina Sabiu. Dopo una breve esibizione del gruppo folk, con la Signora Lella la tessitura di tessuti artigianali col telaio orizzontale.

Pro Sardigna, Giba

Il parroco di Donori, Don Giuseppe, ci accompagna nella visita della chiesa campestre dedicata alla Madonna della Difesa.
L'Associazione pro-loco ci invita ad assistere alla preparazione della rinomata pecora in cappotto. In chiusura, ancora musica e balli tradizionali a cura del gruppo folkl ocale.

Pro Sardigna, Donori

Il filmato comincia con il racconto da parte della professoressa Maria Ibba della storia di Carbonia, cittadina inaugurata da Benito Mussolini nel 1938. Dopo una breve esibizione del gruppo folk locale, la visita prosegue nella miniera di Serbariu in compagnia dei ragazzi della pro-loco.

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