Il primo di maggio un variopinto corteo formato da carri addobbati, chiamati "Traccas", e da cavalieri in costume provenienti da tutta l'Isola, 
sfila per le strade di Cagliari accompagnato dai suoni e dai canti della Sardegna. 
Cinque chilometri di costumi multicolori per uno dei più imponenti spettacoli folkloristici del mondo in onore di uno dei Santi più venerati dell'Isola, Sant'Efisio. Proprio al Santo è dedicato tutto l'apparato religioso e profano
che accompagna il simulacro al quale tutta la città di Cagliari tributa alti onori, simbolo di una devozione di tradizione secolare.

Sagra di S. Efisio 1967

Il filmato è stato realizzato nel 1989 dalla Rai, sede regionale della Sardegna, nell'ambito della programmazione televisiva della terza rete (1979 – 1992). 
Il documentario, curato da Maria Piera Mossa, è un lavoro di montaggio che utilizza le straordinarie immagini girate da Marino Cao nel '43, le fotografie d'epoca in bianco e nero e le testimonianze di alcuni cittadini cagliaritani. Quello di Maria Piera Mossa è un documento storico ed etnografico eccezionale, capace sia di mostrare uno spaccato della città di Cagliari distrutta dalla guerra, sia di comunicare appieno la forte devozione dei cagliaritani per Sant'Efisio. Cagliari versava in un disperato stato di dolore e di distruzione, soltanto il forte sentimento religioso sembrava sostenere coloro che decisero di non sfollare. «Sant'Efisio ci avrebbe potuto aiutare», sosteneva Marino Cao protagonista principale dell'uscita del Santo il primo maggio del '43.

Il '43 con Sant'Efisio

Interessante filmato, a carattere etnografico, che documenta le diverse fasi della festa di Sant'Efisio: l'uscita del Santo dalla chiesa di Stampace, la processione che da Cagliari accompagna il Santo a Nora, il pranzo a Villa San Pietro. La Confraternita, i gruppi folk, i fedeli e il pubblico di spettatori diventano i protagonisti del filmato.

Sant'Efisio

Lo Stabat Mater è un inno della liturgia cattolica, risalente probabilmente al XIII secolo e attribuito a Jacopone da Todi. L'incipit della preghiera, è costituito dalla locuzione latina "Stabat Mater dolorosa" ("La Madre addolorata stava"), l'inno è una riflessione sulle sofferenze di Maria durante la crocifissione e la Passione del Cristo. In diversi numerosi paesi della Sardegna, viene cantato "a cuncordu" durante la Via Crucis e la processione del Venerdì Santo.

Stabat Mater

Opera che riporta la pratica del canto e della musica nel suo contesto esecutivo, realizzata da cantori di alto livello tecnico/estetico e riportante la pratica di canto delle confraternite di Orosei che realizzano una lunga processione per le sette chiese del paese.

Orosei, processione del Giovedì Santo, Sa chirca, 2008

Il rosario è una preghiera devozionale a carattere litanico tipica del rito latino della Chiesa cattolica. Le sue origini sono tardo medievali, introdotto dai frati domenicani si diffuse specialmente dal XVII secolo, grazie alle Confraternite del Santo Rosario. La preghiera consiste in cinque serie di dieci Ave Maria unite alla meditazione dei Misteri della vita di Cristo e di Maria. Il nome "corona di rose", fa riferimento al fiore mariano simbolo della stessa Ave Maria.

Rosario

Il Fondo fu donato all'ISRE dall'Istituto di Etnologia e Antropologia dell'Università di Copenaghen dopo la morte dell'etnomusicologo Andreas Fridolin Weis Bentzon che realizzò numerose fotografie nel corso delle diverse campagne di ricerca condotte durante i suoi lunghi soggiorni scientifici effettuati in Sardegna, dal 1953 al 1969.  I materiali conservati nell'ISRE riguardano quasi esclusivamente Nule, il piccolo centro del Goceano, dove Andreas Fridolin Weis Bentzon e la moglie Ruth soggiornarono per lunghi periodi tra il 1965 e il 1969. Sono costituiti da qualche migliaio di schede dattiloscritte in lingua inglese, organizzate in "Argomenti", "Fonti" e "Anagrafiche", prodotte o raccolte da Benzton e dalla moglie Ruth e riordinate a Copenaghen dal gruppo di studenti del cosiddetto Nule Gruppen; da manoscritti in sardo su tradizioni e avvenimenti del paese redatti in particolare da Michela Coloru, tessitrice e principale collaboratrice dell'antropologo; da documenti originali inerenti alla vita sociale di Nule, quali ad esempio la contabilità della compagnia barracellare, ecc. Inoltre si conservano più di un migliaio di fotografie realizzate sempre a Nule, in pochi altri luoghi dell'isola e in alcune località del continente da Andreas e Ruth Bentzon. I materiali digitalizzati, per incarico dell'ISRE, sono stati studiati e riordinati scientificamente dal professor Cosimo Zene, antropologo della SOAS (School of Oriental and African Studies) di Londra, nonché nativo di Nule e tradotti dall'inglese dal dottor Costantino Pes.

Bambini che giocano in strada durante il Venerdì Santo

Donne nella chiesa di Santa Rughe per il Venerdì Santo

Caesarii Arelatensis episcopi, homiliae XLV.E tenebris in lucem revocatae

Modo pratico di visitare le sette chiese nel Giovedi Santo per il Sacro Sepolcro di Gesù Cristo

Cagliari - La Chiesa di Sant'Efisio illuminata, la sera prima dell'uscita del Santo, il 30 aprile 2022.

Cagliari - La Chiesa di Sant'Efisio illuminata

Sa "ramadura" è un rito che s'inquadra all'interno della sagra di Sant'Efisio e consiste in un atto di omaggio nei confronti del santo. Detta anche "infiorata", sa ramadura viene espletata, nella fase finale della processione, attraverso lo spargimento per terra di petali di rose (rosse, rosa e gialle) sui  lastroni della Via Roma, in modo che, al suo passaggio, il cocchio che trasporta la statua del martire possa avanzare su un tappeto floreale, mentre in segno di saluto suonano le sirene delle navi.

Il rito de sa ramadura nella via Roma

Malgrado una storia relativamente recente, il Villaggio Pescatori di Giorgino ha sviluppato uno legame profondo con Sant'Efisio. In prossimità del Borgo sorge Villa Ballero, l'antica casa padronale nella quale la statua del santo è solita sostare nel suo tragitto da e per Nora. Un tragitto che, sia all'andata che al ritorno, prevede una sosta nel Borgo a testimonianza della vicinanza degli abitanti del Villaggio Pescatori al Santo. Ogni anno, in occasione della sfilata, una delegazione del Villaggio Pescatori sfila in abito tradizionali e senza scarpe, com'è costume tra i gruppi folkloristici di pescatori e nei borghi di mare.

Il cocchio di Sant'Efisio nella piazza del Villaggio Pescatori di Giorgino

Il filmato presenta una raccolta di storie brevi che descrivono luoghi, eventi e personaggi di Cagliari, capoluogo della Sardegna. Il documentario mostra le immagini del carnevale, del Venerdì Santo, della processione di Sant'Efisio, di una festa di aquiloni in riva al mare, di una gara di kiteboard, della Sella de Diavolo, degli stagni, dei vicoli e delle botteghe dei quartieri della Marina e di Castello. Lo spettatore è condotto in un viaggio all'interno di grandi eventi e di frammenti di vita quotidiana da cui affiora lo spirito dell'antica e moderna Capitale dell'isola.

Storie Brevi

Franco Laner docente a Venezia e autore del discusso "Accabbadora" è davanti alla roccia di Santo Stefano ad Oschiri, misterioso altare post megalitico, unico nel suo genere e semisconosciuto. Giorgio Pala di Oschiri sta cercando di dare al sito la giusta visibilità e si confronta a distanza con lo studioso. Maria Ausilia Fadda, soprintendente ai Beni culturali, racconta come nasce il Parco archeologico di Nuoro: l'accidentale scoperta di un villaggio nuragico intorno al nuraghe Tancamanna e il lavoro che si porta avanti affinchè diventi risorsa per la città che lo assedia. Infine, il filmato prosegue a Bitti con tre dei quattro tenore: dal paese, nel cuore della Barbagia, in giro per il mondo con l'etichetta di Peter Gabriel, ma con un legame imprescindibile al territorio.

Sardegna andata e ritorno, 5

Il racconto di una vita che si snoda attraverso il Novecento. Nativo di Gonnesa Angelo Valdes lavora nelle miniere dell'Iglesiente diventando un esperto "incastonatore" di diamanti ad uso della trivellazione, viaggia per lavoro fino all'isola di Santo Domingo. Persona eclettica, fin da giovanissimo ha suonato il clarinetto nella banda di Gonnesa, e vanta una produzione letteraria pressoché inedita.

Cagliari, intervista a Valdes Angelo

Opera che riporta la pratica del canto e della musica nel suo contesto esecutivo, le processioni del Venerdì Santo di Cuglieri in cui cantori specializzati eseguono un repertorio specifico del paese. La documentazione è particolarmente interessante per via della ripresa del suono in movimento, visto che i cantori, come segno devozionale, cantano durante l’ascesa e la discesa alla chiesa di Santa Maria della Neve, posta in cima al paese.

Cuglieri, processione del Venerdì Santo 2008

Il signor Bruno Murtas, dopo essersi diplomato alle magistrali nel 1957 a Mantova, ha esercitato con grande passione la professione di Maestro elementare. Consapevole dell'importanza della lingua madre, ha sempre insegnato ai suoi alunni ad amare e conoscere la lingua sarda e tuttora porta avanti i suoi studi in materia. L'amore per il paese l'ha portato ad essere amministratore e sindaco per ben quindici anni, ed a studiarne la storia, la flora, la fauna, le usanze e tradizioni. Ricorda come momenti comunitari importanti le varie feste che si susseguono durante il corso dell'anno, tra le quali: Sant'Antonio da Padova, San Nicola, San Giorgio, la festa dello Spirito Santo.

Fluminimaggiore, intervista a Murtas Bruno

Il Signor Michele Piras ha cominciato sin da piccolo a lavorare come contadino. Nel 1953 emigra in Francia dove lavora in una miniera di carbone, ed in seguito in Svizzera, dove trova occupazione prima come muratore e poi come operaio. Al rientro in Sardegna, per diversi anni è caposquadra in alcuni cantieri edili, trovando infine un impiego definitivo in qualità di operaio comunale. Si sofferma inoltre a parlare delle principali feste del paese: Santo Stefano e Sant'Andrea, e della sua passione per la poesia. Poeta egli stesso, recita per l'occasione alcune ottave.

Birori, intervista a Piras Michele

La festa di San Francesco riveste una grande importanza per i fedeli di Alà dei Sardi. La festa prevede la processione, le celebrazioni liturgiche e i festeggiamenti civili curati da un comitato che coordina le varie iniziative e raccoglie le offerte. Il filmato, girato in occasione dei cento anni dei festeggiamenti per il Santo, è un documento dal valore non solo affettivo per il paese, ma anche documentaristico perchè registra in maniera puntuale le fasi e le sfumature di una festa ormai più che secolare.

La festa di San Francesco. I primi cento anni

telecronaca della cerimonia religiosa e civile in onore di San Francesco. L'evento ha luogo presso la basilica patriarcale di Assisi intitolata al Santo, nella data della memoria liturgica, il 4 ottobre, nell'anno 1963. Secondo tradizione ogni anno i comuni italiani rendono omaggio al Santo e offrono l'olio che alimenta la lampada votiva accesa davanti alla sua tomba. Per l'anno 1963 l'omaggio è offerto dai comuni della Sardegna, rappresentati dai sindaci di Cagliari, Nuoro e Sassari. Oltre ai rappresentanti della Sardegna, che partecipano alla cerimonia dalla tribuna di San Stanislao, sono presenti numerose autorità civili e religiose: il ministro della sanità Angelo Raffaele Jervolino, il presidente del Consiglio regionale sardo Agostino Cerioni nonché tutti gli arcivescovi e vescovi dell'isola.

Assisi: offerta lampada votiva - I parte

Assisi: offerta lampada votiva - II parte

Il Venerdì Santo, per le vie del centro storico di Aggius si svolge la processione, di tradizione spagnola, con i simulacri della Vergine Addolorata e del Cristo Crocifisso con la partecipazione delle confraternite e dei penitenti incappucciati nel tipico saio bianco. Il rito è accompagnato dalle arcaiche e struggenti melodie dei cori aggesi, che intonano canti in latino come la Passio, lo Stabat Mater e il  Miserere.

Intonazione del Passio

Il Venerdì Santo è il venerdì che precede la Pasqua. In questo giorno i cristiani commemorano la Passione e la Crocifissione di Gesù Cristo. Questa ricorrenza viene osservata con speciali pratiche e riti dai fedeli. La liturgia della Chiesa cattolica, secondo la forma ordinaria del rito romano, prevede l'Azione liturgica della Passione del Signore. In ogni parrocchia si effettua la Via Crucis e la processione devozionale con il Crocifisso e le statue del Cristo Morto e della Madonna Addolorata

Versetti del Venerdì Santo

documentazione dei riti della settimana santa e della processione di "s'incontru", la domenica di Pasqua, a Sarule (Barbagia di Ollolai). Le sequenze includono la descrizione del rito di "s'iscravamentu", la deposizione di Cristo dalla Croce che ha luogo nella Parrocchiale, dove giungono, la sera del venerdì santo, i membri delle confraternite e due confratelli vestiti da giudei. Il Cristo ligneo viene schiodato dalla croce e la corona di spine collocata sul capo della Madonna Addolorata. Successivamente il Cristo viene mostrato ai fedeli e messo nella lettiga, ornata da luci e fiori. Ha quindi inizio la processione lungo le vie del paese.

Sarule: riti della Settimana Santa

Ad ogni santo la sua candela "...Cristo come uomo"

Ad ogni santo la sua candela "...Difendere le feste contro il consumismo"

La cittadina sassarese di Castelsardo ospita ogni anno, durante il periodo pasquale, la sacra rappresentazione dei riti della Settimana Santa. 
L'azione drammatica è divisa in tre atti che hanno luogo il Lunedì, il Giovedì e il Venerdì Santo.
La cerimonia del lunedì detta "Lu Lunissanti" ha inizio la mattina con la messa, accompagnata dai canti dei cori del Lunissanti preparati appositamente per l'occasione, seguita dalla processione verso la basilica di Nostra Signora di Tergu. Il pellegrinaggio è caratterizzato da un clima di silenzio e dalla presenza degli apostoli recanti in mano i simboli del martirio di Cristo.
Verso sera i fedeli fanno ritorno a Castelsardo dove attraversano tutte le vie del paese guidati dalla sola luce delle torce, fino ad arrivare alla chiesa di Santa Maria dove la processione si scioglie definitivamente.

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