Scure da decortica

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Il sughero rappresenta in Sardegna una risorsa economica e ambientale di grande importanza, da tutelare come patrimonio mondiale. E’ un prodotto naturale, dalle proprietà eccezionali e conosciuto fin dall'antichità, utilizzato per isolare, sigillare, proteggere. La Quercia da sughero è una quercia autoctona e coltivata in un areale ristretto del Mediterraneo occidentale soprattutto per la produzione di questo prezioso materiale: in Italia circa l'80% della produzione è concentrata in Sardegna. E' un tessuto vegetale secondario composto da microcellule morte che hanno generalmente una forma poliedrica e gli spazi intercellulari riempiti da un miscuglio gassoso simile all'aria. La composizione del sughero offre il vantaggio di ridurre le perdite d'acqua e di isolare i tessuti sottostanti, vitali, dall'ambiente esterno. La struttura alveolare del tessuto suberoso e la natura delle membrane cellulari creano un composto leggero, compatto e, nel contempo, resistente all’usura e immarcescibile, caratteristiche speciali che fanno di questo prodotto il materiale ideale per diverse applicazioni. Generalmente l'intervallo di tempo necessario tra un'estrazione e l'altra non può essere inferiore a 10 anni per legge. Una volta estratto viene portato in appositi “cortili” per la stagionatura che può variare dai 6 ai 24 mesi. La fase successiva è rappresentata dalla bollitura in caldaie per circa un'ora, alla temperatura di 120 °C. A questo punto il sughero è pronto per la lavorazione. La produzione del sistema forestale delle sugherete, che in parte è dote delle Foreste Demaniali sotto la gestione dell'Ente Foreste, alimenta ogni anno un giro d’affari che si aggira intorno ai 55-60 milioni di euro. Il prodotto trova applicazioni in diversi settori, dal comparto industriale all’edilizia: da qualche decennio è in ascesa la produzione di souvenir tipici della Sardegna e destinati al turismo, mentre recentemente è stato brevettato un tessuto, interamente in sughero, per la confezione di abiti. Il degrado delle sugherete mediterranee è causato principalmente da incendi frequenti, dal disboscamento in sinergia con un parassita (Lymantria dispar) costituisce una grave perdita.

autore: Moreddu Antonio

Tradizionale attrezzo per l'estrazione del Sughero dalla pianta: l’attività di estrazione del sugherone e del sughero gentile può avvenire sia tramite metodo tradizionale con la scure da decortica, e sia con il metodo moderno basato sull'utilizzo di un apparecchio elettrico. La scorza grigio-chiara dell'albero, spugnosa e spessa circa 5 cm, può essere rimossa da piante con almeno 25-30 anni di età ad intervalli non inferiori a 10 anni. L’asportazione avviene mediante scortecciamento ed incisione prestando particolare attenzione onde evitare lesioni profonde agli strati vitali dell'albero. Il sughero estratto per la prima volta (tramite la demaschiatura o decortica) viene chiamato sughero maschio o sugherone o sughero da macina: successivamente alla sua prima estrazione il tessuto si riforma con caratteristiche notevolmente diverse e migliore qualità, costituendo il sughero femmina (o sughero gentile) che presenta una struttura più regolare (più liscio, compatto, leggero)

collezione: Attività istituzionali

Luogo: Orune

Visualizzazioni: 2401

Dimensione: large

Località: Cuccuru Su Pirastru, Su Sartu

Editore: Ente Foreste della Sardegna

Curatore raccolta: Ente Foreste della Sardegna - Redazione Web

Didascalia: Il sughero rappresenta in Sardegna una risorsa economica e ambientale di grande importanza, da tutelare come patrimonio mondiale. E’ un prodotto naturale, dalle proprietà eccezionali e conosciuto fin dall'antichità, utilizzato per isolare, sigillare, proteggere. La Quercia da sughero è una quercia autoctona e coltivata in un areale ristretto del Mediterraneo occidentale soprattutto per la produzione di questo prezioso materiale: in Italia circa l'80% della produzione è concentrata in Sardegna. E' un tessuto vegetale secondario composto da microcellule morte che hanno generalmente una forma poliedrica e gli spazi intercellulari riempiti da un miscuglio gassoso simile all'aria. La composizione del sughero offre il vantaggio di ridurre le perdite d'acqua e di isolare i tessuti sottostanti, vitali, dall'ambiente esterno. La struttura alveolare del tessuto suberoso e la natura delle membrane cellulari creano un composto leggero, compatto e, nel contempo, resistente all’usura e immarcescibile, caratteristiche speciali che fanno di questo prodotto il materiale ideale per diverse applicazioni. Generalmente l'intervallo di tempo necessario tra un'estrazione e l'altra non può essere inferiore a 10 anni per legge. Una volta estratto viene portato in appositi “cortili” per la stagionatura che può variare dai 6 ai 24 mesi. La fase successiva è rappresentata dalla bollitura in caldaie per circa un'ora, alla temperatura di 120 °C. A questo punto il sughero è pronto per la lavorazione. La produzione del sistema forestale delle sugherete, che in parte è dote delle Foreste Demaniali sotto la gestione dell'Ente Foreste, alimenta ogni anno un giro d’affari che si aggira intorno ai 55-60 milioni di euro. Il prodotto trova applicazioni in diversi settori, dal comparto industriale all’edilizia: da qualche decennio è in ascesa la produzione di souvenir tipici della Sardegna e destinati al turismo, mentre recentemente è stato brevettato un tessuto, interamente in sughero, per la confezione di abiti. Il degrado delle sugherete mediterranee è causato principalmente da incendi frequenti, dal disboscamento in sinergia con un parassita (Lymantria dispar) costituisce una grave perdita.

Proprietario: Ente Foreste della Sardegna

Relazione: è parte di: Complesso forestale Marghine - Sa Serra

Larghezza: 2816

Archivio supporto originale: Archivio - Redazione Web - Ente Foreste Sardegna

Formato fruibile: jpg

Collana: Ente Foreste

Altezza: 1880