La vendemmia e il vino sono da considerarsi i due principali elementi  che caratterizzano il territorio di Mogoro.
Insieme ai viticoltori facciamo un giro fra i tralci per raccogliere succosi grappoli.
Gianni Pia, sindaco di Mogoro, ci attende all'interno del nuraghe Cucurada per descriverci il sito.
Il parroco Don Corrado ci porta invece a scoprire la chiesa di S. Bernardino.

Pro Sardigna, Mogoro

Dopo la scheda introduttiva del territorio di Alghero, inizia un giro in barca per chiacchierare con Gianfranco Russino, direttore dell'area marina protetta di Capo Caccia. Luca Scala, invece, ci offre alcuni elementi storici sulla nasciata del centro catalano.

Pro Sardigna, Alghero

Dopo una breve scheda descrittiva del territorio di Baunei segue una passeggiata a cavallo sull'altopiano del Golgo in compagnia del presidente della cooperativa Goloritzè.
Elemento caratteristico della gastronomia ogliastrina è la capra di cui vediamo alcune fasi dell'arrostitura. Il signor Mario ci descrive alcune fasi della lavorazione della filigrana d’oro. Una breve esibizione del gruppo folk locale conclude la visita nel territorio di Baunei.

Pro Sardigna, Baunei

il manuale si pone l'obbiettivo di contribuire alla definizione di linee guida per il recupero dell'architettura di base storico-tradizionale. Vengono trattati una serie di argomenti tra cui: i processi territoriali di formazione e trasformazione del patrimonio storico, l'articolazione spaziale della casa storica, i caratteri e gli elementi della fabbrica edilizia, linnee guide per il recupero delle diverse forme di degrado in atto.

Architettura in terra cruda dei Campidani, del Cixerri e del Sarrabus

il manuale si pone l'obbiettivo di contribuire alla definizione di linee guida per il recupero dell'architettura tradizionale in pietra. Vengono trattati una serie di argomenti tra cui: i processi territoriali di formazione e trasformazione del patrimonio storico, l'articolazione spaziale della casa storica, i caratteri e gli elementi della fabbrica edilizia, linnee guide per il recupero delle diverse forme di degrado in atto.

Architettura in pietra delle Barbagie, dell'Ogliastra del Nuorese e delle Baronie

il manuale si pone l'obbiettivo di contribuire alla definizione di linee guida per il recupero dell'architettura di base storico-tradizionale. Vengono trattati una serie di argomenti tra cui: i processi territoriali di formazione e trasformazione del patrimonio storico nel Sulcis-Iglesiente, l'articolazione spaziale della casa storica, i caratteri e gli elementi della fabbrica edilizia, linnee guide per il recupero delle diverse forme di degrado in atto.

Il Sulcis e l'Iglesiente, l'edilizia diffusa e i paesi

I copricassa o "cobericascia" sono manufatti tessili tipici della Sardegna. Realizzati al telaio e rifiniti a mano si caratterizzano con colori e motivi decorativi differenti a seconda del paese di provenienza. Tra i motivi decorativi più in uso oltre a quelli geometrici e vegetali spiccano in genere elementi tratti dalle iconografie religiose, simboli e animali. La colorazione può essere naturale o ottenuta artificialmente.

Alta Marmilla, parte di un copricassa

La filigrana è una tecnica tipica dell'oreficeria sarda. Alle parti piane del gioiello si alternano piccoli elementi sferici ruvidi detti cupelle. L'alternanza di parti lisce e ruvide conferisce al gioiello una luce particolare.

Dorgali, gioielli in filigrana

Il ricamo eseguito a mano viene considerato una delle più importanti tecniche tradizionali da tramandare di generazione in generazione. Il ricamo si differenzia a seconda del territorio per metodologie e tipologie conferendo alle opere anche una caratterizzazione geografica e territoriale abbastanza precisa. La filigrana è una tecnica tipica dell'oreficeria sarda. Alle parti piane del gioiello si alternano piccoli elementi sferici ruvidi detti cupelle. L'alternanza di parti lisce e ruvide conferisce al gioiello una luce particolare.

Costume di Dorgali e gioielli in filigrana

L'abbigliamento tradizionale rappresenta uno dei più efficaci simboli d'appartenenza, in grado di demarcare le identità collettive, regionali e nazionali. Ciò che oggi si è soliti indicare genericamente come "costume sardo" rappresenta l'esito di un lungo processo di trasformazione protrattosi dal XVI secolo sino alla fine del XIX secolo. Nell'orizzonte tradizionale l'abito svolgeva la funzione di comunicazione sociale, giacché rendeva immediatamente riconoscibile la regione d'appartenenza, il sesso, l'età, lo stato anagrafico e il ruolo di ciascun membro della comunità. A partire da una base di vestiario abbastanza omogenea, i cui elementi si articolano fra di loro in svariate combinazioni, si arriva ad ottenere anche in aree territoriali ristrette un numero notevole di tipologie di abito tradizionale.

Benetutti, abito tradizionale

I tappeti realizzati al telaio e rifiniti a mano si caratterizzano con colori e motivi decorativi differenti a seconda del paese di provenienza. Tra i motivi decorativi più in uso oltre a quelli geometrici e vegetali spiccano in genere elementi tratti dalle iconografie religiose, simboli e animali. La colorazione può essere naturale o artificiale.

Sarcidano, tappeto artigianale

Gli arazzi, così come i tappeti e i copricassa sono manufatti tessili tipici della Sardegna. Realizzati al telaio e rifiniti a mano si caratterizzano con colori e motivi decorativi differenti a seconda del paese di provenienza. Tra i motivi decorativi più in uso oltre a quelli geometrici e vegetali spiccano in genere elementi tratti dalle iconografie religiose, simboli e animali. La colorazione può essere naturale o ottenuta artificialmente.

Due arazzi del Sarcidano

I copricassa o "cobericascia" sono manufatti tessili tipici della Sardegna. Realizzati al telaio e rifiniti a mano si caratterizzano con colori e motivi decorativi differenti a seconda del paese di provenienza. Tra i motivi decorativi più in uso oltre a quelli geometrici spiccano in genere elementi tratti dalle iconografie religiose, simboli e animali

Sarcidano, copricassa

Il muralismo è una forma d’arte presente in diversi centri della Sardegna, di notevole interesse, oltre che dal punto di vista estetico anche dal punto di vista storico-sociale. I murales, infatti, custodiscono spesso elementi della memoria collettiva paesana, veicolando, talora, messaggi di denuncia sociale legati per lo più a specifiche vicissitudini storiche.

Tinnura, murale

Tinnura, via dei murales

Logicae et metaphisicae elementa ad commodiorem discipulorum usum

Costruito intorno al tema dei quattro elementi (aria, acqua, terra, fuoco), il cortometraggio utilizza solo immagini e musica per mostrarci la città di Cagliari con i suoi cieli azzurri agitati dal maestrale, il suo mare, i quartieri storici , la sua gente. A guidarci attraverso i quattro elementi è un bambino, metafora dei ricordi e delle sensazioni che ogni cagliaritano prova nel percorrere ancora i luoghi della sua città

Vivere Cagliari

Il protagonista delle  immagini di questo filmato è il granito,  grande ricchezza della Sardegna, importato in tutto il mondo per realizzare e abbellire  prestigiosi edifici, creare pavimentazioni, elementi architettonici e sculture. Questa pregevole pietra ha costituito un'importante  ricchezza per l'Isola sin dai tempi nuragici e continua ad esserlo oggi attraverso una lavorazione e produzione industrializzata che soddisfa l'esigenza locale e la domanda all'estero. In queste immagini si da un piccolo assaggio di quello che è la lavorazione del granito oggi.

Made in Sardinia, il granito

Scritto negli anni a cavallo fra Ottocento e Novecento (1899), il romanzo fiorisce in un periodo importante per la scrittrice, quello in cui ricerca con passione e pazienza una dimensione stilistica e tematica che raggiunge anche esplorando con stupore le opere russe. Il bene e il male, la morte e la vita, il destino e l'odio, spesso opposto all'amore tenace e saldo della famiglia, sono tematiche che cessano di essere fini a se stesse e al tessuto narrativo, ma anche veri e propri elementi di portata antropologica e di respiro europeo. Lo stesso testo del Premio Nobel sardo viene proposto nella DigitalLibrary sia nella edizione presente, datata 1914, sia nella più recente edizione de Il Maestrale.

La giustizia

Non solo il bel mare o la storia dei nuraghi, ma soprattutto le bellezze meno note necessitano di un’opera di valorizzazione che punta sull’unicità che la Sardegna vanta. Dedicare un video al carnevale isolano significa immergersi in una dimensione tribale che affascina chi non conosce i Mamuthones assieme a quanti, pur avendo già visto questa maschera, vengono rapiti dal mistero che avvolge le sue origini. Il taglio volutamente veloce e dinamico del documentario non tralascia di mostrare il dettaglio di ogni costume. Dalla Filonzana ai Thurpos di Orotelli: tutti con pari dignità rappresentano una parte di Sardegna. Luoghi, costumi e suoni sono l’elemento che marcatamente caratterizza il video sul carnevale sardo dove il rumore ritmico dei campanacci si mescola al mormorio delle persone, rotto dai lamenti dei Boes inseguiti e addomesticati dai Merdules. Orotelli si anima per ricevere i principali costumi del carnevale sardo.

Carnevale Sardo

Il cavallo sardo ha una storia molto antica: dal passato legato al lavoro, ad un presente fatto di corse e successi. Il binomio che lega il cavallo alla Sardegna non può non annoverare tutte le feste principali che si svolgono tutto l’anno sull’Isola e richiamano fantini e quadrupedi da tutta la Regione. Non meno emozionanti sono le evoluzioni in cui i cavalieri si cimentano, sprezzanti del pericolo, durante le pariglie coi loro animali lanciati a tutta velocità, mentre loro regalano al pubblico geometrie umane mozzafiato. Cosi com’è impossibile pensare al cavallo senza contestualizzarlo nella festa di Sant’Efisio, che ogni primo di maggio si svolge a Cagliari, o la Cavalcata sarda che popola e colora le vie di Sassari. Assordanti risuonano gli applausi del pubblico quando cavalieri ed amazzoni centrano la stella durante la Sartiglia di Oristano. Tutti elementi e scenari che in una sola parola si riassumono con Sardegna. Il cavallo sardo non ha certo bisogno di presentazione, ma un video aiuta ad esportare le immagini di una regione ricca di tradizioni, unite al folklore e alla passione. Le feste, le corse, le processioni, le sagre hanno tutte un unico comune denominatore: il cavallo, patrimonio che l’isola custodisce con giustificata gelosia. I flash che il filmato offre sui vari momenti che si vivono in Sardegna servono a mostrare quanto da nord a sud dell’isola il cavallo venga “utilizzato” e apprezzato.

Il cavallo in Sardegna

La chiesetta è databile, per la sua tipologia costruttiva, al XII secolo. È costituita da un'aula mononavata di m 8,1 × 14,5. La copertura è organizzata su due falde spioventi la cui orditura principale è costituita da elementi strutturali di sostegno in legno.

Seulo, chiesa di San Pietro e Paolo

Su cohone 'e frores è una pane cerimoniale estremamente elaborato, preparato in occasione di un momento particolare del ciclo dell'anno: la festa di San Giovanni Battista. Su cohone 'e frores costituisce una vera e propria costruzione fatta di materiale effimero (l'impasto del pane), modellato fino ad ottenere numerosi pani a forma di uccelletti e gallinelle innestati su un'asticella lignea o di canna e disposti in diversi cerchi concentrici fissati a un supporto, anch'esso di pane. Benedetti durante la messa, gli elementi zoomorfi costitutivi del cohone 'e frores, venivano distribuiti ai fedeli, che li conservavano come preziose reliquie.

Fonni, su cohone 'e vrores

Dualchi, murale

Il muralismo è una forma d’arte presente in diversi centri della Sardegna, di notevole interesse, oltre che dal punto di vista estetico anche dal punto di vista storico-sociale. I murales, infatti, custodiscono spesso elementi della memoria collettiva paesana, veicolando, talora, messaggi di denuncia sociale legati per lo più a specifiche vicissitudini storiche. A Orgosolo, piccolo centro della Barbagia poco distante da Nuoro, i murales sono oltre 300; tutti piuttosto recenti. Il primo venne effettuato nel '68 ad opera del gruppo teatrale milanese Dionisio.

Murale

Anello d'oro

La filigrana è una tecnica tipica dell'oreficeria sarda. Alle parti piane del gioiello si alternano piccoli elementi sferici ruvidi detti cupelle. L'alternanza di parti lisce e ruvide conferisce al gioiello una luce particolare. Molti gioielli sono realizzati nella variante oro e argento, l' argento è generalmente impiegato per creare gli amuleti, nella tradizione popolare infatti si ritiene che l'argento abbia proprietà magiche e di protezione per chi lo indossa.

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