Il programma, realizzato con servizi, interviste e ospiti in studio, analizza il caso di Antioco Satgia, pastore di Orgosolo condannato all'ergastolo con l'accusa di omicidio.
Accusato di aver ucciso con una fucilata a bruciapelo il cognato Pasquale Manca, nel 1938 Antioco Satgia fu condannato dalla Corte d'Assise di Nuoro in base alla testimonianza di Giuseppe Floris, pastore, e di Anania Taras, barbiere, e in base al presunto movente, legato ad una controversia per l'eredità di una casa. Proclamatosi sempre innocente il pastore evase nel 1943 dal carcere di Volterra e tornò ad Orgosolo dandosi alla latitanza. Secondo le consuetudini della società pastorale chiese che una corte popolare formata dai maggiorenti e pastori del paese giudicasse la fondatezza delle accuse mosse dai testimoni: dal "processo barbaricino", cui parteciparono anche Floris e Taras, emerse la falsità delle accuse, dettate da futili motivi di vendetta. In seguito all'episodio i due furono condannati dalla giustizia ordinaria per falsa testimonianza e il Satgia, fiducioso nelle istituzioni, si costituì. Ciònonostante, in seguito ad un crescente clima di tensione e violenza nel paese, tutti i casi di grazia e revisione dei processi vennero sospesi, compreso il caso di Antioco Satgia, che restò in carcere per oltre 32 anni dalla sentenza di ergastolo.

Ergastolano innocente

Dal coinvolgimento di pochi uomini e con l'aiuto di una strumentazione vetusta, nella temperie di una guerra feroce, nasce l'avventura a forte impatto sociale e civile di Radio Brada che, prendendo su di se la voglia di comunicare e la sete di libertà di un paese messo in ginocchio dalla guerra, riuscirà a creare la radio dei Sardi. 
Anni difficili e travagliati che in questo filmato sono restituiti grazie alla sola voce dei protagonisti: le voci degli annunciatori Aurora Lai e Tino
Petilli introducono i suoni antichi di Radio Sardegna del 1943: i ricordi
della Cagliari bombardata, le testimonianze (registrate nel
1964) di tre pionieri: Jader Jacobelli (ufficiale-giornalista, "l’inizio in
una grotta"), Armando Rossini (il primo direttore, "trasmissioni di
guerra"), Antonello Muroni (il primo annunciatore, "la guerra è finita").

Radio Brada - La radio racconta

specie un tempo diffusa su tante zone isolane, purtroppo l'avvoltoio grifone negli anni '80 si è ridotto ad una presenza di circa 60-70 individui con 20-22 coppie nidificanti localizzate nei territori di Bosa e di Alghero. Tra il 1987 e il 1989 con un progetto di "Restocking" effettuato in collaborazione dalla L.I.P.U. (Lega Italiana Protezione Uccelli) e dalla Regione Sardegna, sono stati immessi nel Monte Ferru di Cuglieri 36 grifoni, portando così a circa un centinaio il numero complessivo di avvoltoi attualmente presenti nell'isola. Insieme al capovaccaio, si tratta dell'unica specie di avvoltoio che vive e si riproduce nel territorio italiano. I grifoni sono caratterizzati da una colorazione marrone rossiccia sul dorso e sulla parte superiore delle ali, il petto color sabbia con leggere sfumature rossicce, piumaggio cortissimo sul collo e sulla testa, di color bianco, ed infine la parte inferiore delle ali scura rispetto al dorso. La coda è relativamente corta e l'apertura alare è di 243 – 270 cm. Il volo dei grifoni è caratterizzato da battiti lenti e profondi. Possiedono una netta predilezione per il volteggio, durante il quale tengono le ali leggermente arcuate verso l'alto con dita ben distanziate cosicché il profilo frontale appare simile ad una "V" poco profonda. Possiedono, inoltre, vista ed olfatto acuti, grazie ai quali sono capaci di identificare una fonte di cibo anche a grandi distanze. L'habitat ideale dei Grifoni è l'ambiente aperto, sia montano che collinare, dove gli individui possono localizzare le carogne e nidificare tra gli spuntoni di roccia. Si tratta di una specie piuttosto sociale, che ama stare con i propri simili nelle zone di nidificazione e spesso nella ricerca di cibo.

Avvoltoio grifone

L'opera e la personalità del pittore Giuseppe Biasi occupano un posto di rilievo nell'ambito dell'arte sarda del Novecento. Artefice dell'abbandono dell'espressione accademica in favore della modernità allora rappresentata dal linguaggio delle Secessioni, Biasi ha il merito d'aver reso possibile l'inserimento della Sardegna nel quadro artistico europeo. Grazie al sodalizio con pittori come Filippo Figari e scultori come Francesco Ciusa, oltreché con intellettuali e soprattutto con la scrittrice Grazia Deledda, Biasi dimostra di aver saputo lucidamente attuare quell'"invenzione di identità" che nel giro di pochi anni portò alla ribalta internazionale le fascinose interpreti femminili del mondo mitico e incontaminato della Sardegna arcaica. Attraverso le sua opere si ha la descrizione di riti privati (nelle scene di battesimi e matrimoni vengono minuziosamente descritti corredi, abiti e interni di case) e comunitari (le processioni, la ritualità della Settimana Santa ecc.). Giuseppe Biasi presenta le usanze popolari non in chiave di superficiale folklore ma quali segnali e forme di potente forza arcaica, espressa negli abiti e nei volti seducenti e intensi dei suoi abitanti, nei riti di sapore bizantino e nei gesti quotidiani.

Giuseppe Biasi

Francesco Cucca nacque a Nuoro nel 1882. Si trasferì in Africa per lavorare presso una ditta importatrice di legnami e lì si dedicò con passione alla letteratura. Affascinato dalla cultura musulmana, visse intensamente il rapporto col mondo africano e ne narrò i caratteri e le leggende in "Galoppate nell’Islam" (1923). Rimase sempre in contatto con la Sardegna e fu soprattutto legato a Sebastiano Satta che gli affidò il compito di trascrivere le poesie poi raccolte nei "Canti Barbaricini". Morì a Napoli nel 1947.
L’autore delle lettere, negli anni a cavallo della Prima guerra mondiale, è un giovane autodidatta animato da forti idealità politiche e da un’intensa passione per la letteratura. È amico di Attilio Deffenu e gli fornisce i mezzi per pubblicare la celebre rivista “Sardegna”. Le lettere parlano di politica, di economia e di cultura: sullo sfondo un ampio scenario nel quale campeggiano i nomi di Sebastiano Satta, di Grazia Deledda, di Isabelle Eberhardt e di Paul Vigné d’Octon. Poesia, giornalismo, ideali socialisti e anarchici, avventure africane, prima che la guerra cancelli molte speranze e spezzi la giovane vita di Deffenu. Le lettere di Francesco Cucca ad Attilio Deffenu costituiscono un documento utile per illuminare un momento di particolare drammaticità nella storia italiana ed europea

Lettere ad Attilio Deffenu (1907-1917)

"Passaggi di tempo è nel 1960. A Cagliari si pone la prima pietra di una nuova centrale telefonica, premessa indispensabile per le magnifiche sorti e progressive delle telecomunicazioni in Sardegna. Cinquant’anni più tardi sono sempre di più i sardi che rinunciano ad avere in casa il telefono fisso, a vantaggio di cellulari e social network. PDT ne parla con Massimo Russo, direttore di Kataweb e titolare del blog ‘Cablogrammi’. 
Nelle cronache d’epoca del cinegiornale trova spazio anche l’inaugurazione dello storico vivaio ‘Bagantinus’, a Decimomannu. Un’intervista all'attuale responsabile del vivaio Marco Mocci è anche un racconto di come il rimboschimento abbia cambiato nel tempo il paesaggio tradizionale sardo. Il 1960 è l’anno delle olimpiadi di Roma. Anche la Sardegna vuole esserci: il campo Amsicora di Cagliari ospita un meeting internazionale di atletica leggera. Cosa significhi oggi praticare questo sport lo spiega Vittorio Trentin, maestro di generazioni di atleti, che è riuscito a coronare, grazie al figlio Nicola, il suo sogno olimpico. 
Michelangelo Pira e il suo Controgiornale riflettono con ironia sull'eterna impasse che grava sul rinnovo generazionale in politica. Dal 2009, la 
testimonianza di chi oggi studia per diventare classe dirigente: Sabina Contu (PD) e Pierluigi Saiu (PDL)".

Passaggi di Tempo : n. 3

Il programma racconta e ricostruisce alcuni casi storici di cronaca nera sarda che coprono un periodo che va dal 1830 al 1965. La prima parte del programma prevede il racconto del caso attraverso una sintesi sceneggiata, mentre nella seconda parte il caso sarà esaminato in chiave contemporanea assieme ad alcuni ospiti scelti in base alle proprie competenze professionali in relazione alle vicende criminali narrate. Ci si chiederà quali indizi sono sfuggiti agli investigatori del tempo; se sarebbe stato possibile repertarli; se i colpevoli sarebbero stati individuati più rapidamente grazie alle moderne tecniche di indagine; come si indagherebbe se un delitto simile a quello trattato in puntata avvenisse oggi. I brani musicali sono tratti dalle colonne sonore di film Blaxploitation degli anni ’70: un sottogenere cinematografico a cui appartengono pellicole di genere violento interpretate da attori afroamericani.

In questa puntata vengono ricostruiti, e analizzati con il capo della Polizia Scientifica isolana, Domenico Chierico, alcuni casi di rapine stradali avvenute tra il 1949 ed il 1950.

L’isola nera : n. 4

Nel corso del programma in studio con Filippo Martinez non ci sarà mai Benito, ma i suoi personaggi, saranno presenti la signora Desolina Vacca, vicina di casa della famiglia Urgu e amica della madre di Benito; il cavalier Pinuccio Mallus, sindaco di Nues; Antoni Cau (detto “Tonteddu”) e la grande fotografa Chiara Samugheo. 

Grazie ai poteri medianici della signora Samugheo, inoltre, nel corso di una seduta spiritica è previsto un collegamento col Paradiso. Lassù l’inviato sarà il professor Peppetto Pau, poeta, archeologo, scrittore, esperto d’arte e grande amico di Benito e della Samugheo (con lei negli anni 70 firmò un celeberrimo libro sul Sinis). 
Il professor Pau sarà in compagnia di un gruppo di amici coi quali trascorre le interminabili sere celesti giocando a scopone scientifico; si tratta del principe Antonio de Curtis, in arte Totò; di Renato Rascel e del presidente emerito Francesco Cossiga arrivato lì da poco. 
Al collegamento col Paradiso parteciperà anche il coreografo del circo Città di Cagliari Francisco Moreno che nel 1956 fece esordire Benito nel mondo dello spettacolo.

Un poeta un po' no : n. 1

Proveniente da una famiglia di agricoltori, il signor Giuseppe Usai trascorre l'infanzia in ambiente tipicamente contadino. Con la nascita dell'industria chimica in Sardegna lascia l'attività agricola per lavorare come operaio. Amante dei viaggi, ha più volte avuto occasione di confrontarsi con realtà e culture differenti. Grazie alla sua passione per il calcio, è stato per svariati anni dirigente della squadra locale.

Decimoputzu, intervista a Usai Giuseppe

sono le immagini di uno straordinario progetto realizzato con successo dall'Azienda Foreste demaniali alla fine degli anni Settanta, che ha consentito di riportare il cervo sardo nelle aree protette della Sardegna e della Corsica (Quenza). Nel documentario si possono vedere le varie fasi della cattura, del trasporto in elicottero, dell'allevamento in cattività di una  specie un tempo particolarmente diffusa: il Cervus Elaphus Corsicanus. Grazie all'intervento, il cervo oggi è nuovamente presente delle foreste sarde e corse anche se il bracconaggio e gli incendi minacciano ancora la sua sopravvivenza.

Il re senza corona

Il documentario, realizzato da Fiorenzo Serra, testimonia l'attività di trasformazione fondiaria messa in atto in Sardegna nel secondo dopoguerra. Il filmato appartiene ad una serie di cortometraggi prodotti dall'Eftas (Ente per la trasformazione fondiaria ed agraria in Sardegna) oggi divenuto Ersat. La bonifica della piana di Castiadas iniziò alla fine del XIX secolo con l'istituzione di una colonia penale agricola, ma solo negli anni '50 con il programma di riforma fondiaria portato avanti dell'Eftas si riuscì a strappare alla boscaglia, costituita da una fitta macchia mediterranea, considerevoli porzioni di terreno coltivabile. La bonifica agraria, risultato di un'importante programmazione regionale, fu resa possibile grazie all'introduzione di numerosi mezzi meccanici che permisero di abbattere i tempi di realizzazione delle opere e l'impiego della manodopera.

Assalto alla boscaglia

Maria Grazia Cosima Deledda nacque a Nuoro in una famiglia agiata di piccoli possidenti. Dopo aver frequentato le scuole elementari venne istruita, in privato, da un professore, i costumi del tempo non permettevano alle ragazze una istruzione completa. In seguito approfondì, da autodidatta, gli studi letterari. Fondamentale per la formazione letteraria della scrittrice nuorese, nei primi anni della sua carriera, fu l'amicizia con lo scrittore sassarese Enrico Costa.

Grazia Deledda: "Primi passi"

Il documentario descrive il problema degli incendi in Sardegna, fenomeno che ogni anno devasta alcune aree boschive della nostra Isola. Dalla pellicola emerge quanto si sia fatto per contrastare questa piaga dagli anni Settanta ad oggi grazie ad un servizio di educazione ambientale, all'impiego delle nuove tecnologie per l'immediata localizzazione degli incendi ed all'utilizzo di elicotteri ed aerei Canadair sempre pronti ad intervenire con tempestività.

Nemico fuoco

In occasione dei 150 anni dalla nascita di Grazia Deledda la Regione autonoma della Sardegna ha voluto dedicare alla scrittrice, premio Nobel nel 1926, una campagna di comunicazione che racconti alle nuove generazioni la forza e il valore della letteratura deleddiana, ancora in grado di interpretare sentimenti e aspirazioni della nostra società.

150 anni con Grazia: sono un'anima che si appassiona

150 anni con Grazia: il conferimento del premio Nobel nel 1927

150 anni con Grazia: Roma e il matrimonio

150 anni con Grazia: Nuoro non bastava più

150 anni con Grazia: la corrispondenza con Angelo De Gubernatis

150 anni con Grazia: le lettere, un ponte verso il mondo che cambiava

150 anni con Grazia: gli esordi nelle riviste di moda

150 anni con Grazia: l'istruzione da autodidatta

In occasione dei 150 anni dalla nascita di Grazia Deledda la Regione autonoma della Sardegna ha voluto dedicare alla scrittrice, premio Nobel nel 1926, una campagna di comunicazione che racconti alle nuove generazioni la forza e il valore della letteratura deleddiana, ancora in grado di interpretare sentimenti e aspirazioni della nostra societÃ 

150 anni con Grazia: la casa di Nuoro

150 anni con Grazia: la famiglia di Grazia

150 anni con Grazia: il grande successo e l'invidia di Pirandello

150 anni con Grazia: il sogno di Grazia

Passaggi di tempo è nel 1983: una semisconosciuta cantante del Michigan - Louise Veronica Ciccone - si esibisce in una discoteca di Samassi in occasione della registrazione del popolare programma tv 'Discoring'. Un mese dopo, il suo primo singolo, 'Holiday', sarà in vetta alle classifiche degli Stati Uniti. Oggi Madonna è una star di caratura planetaria. In un'intervista al direttore artistico del Biggest di Samassi Gianfranco Pisano, il racconto di quell'evento che oggi pochi ricordano e  la descrizione di come, passata la moda degli anni Ottanta, le grandi discoteche sarde un tempo capaci di radunare migliaia di persone abbiano dovuto modificare la propria offerta per sopravvivere ai cambiamenti del mercato o addirittura chiudere per far posto ad anonimi centri commerciali.

Nel 1983 la Sardegna brucia ed è segnata dai fatti di 'Curraggia': nove persone muoiono e quindici sono ferite nel tentativo di arginare un devastante incendio sulle colline di Tempio Pausania. A distanza di 27 anni, Vanni Bisson e Mario Marchesi, due dei sei feriti premiati l'anno scorso dal presidente della Repubblica con la medaglia d'oro al valor civile, ricostruiscono l'atmosfera di quel 28 luglio 1983 e ricordano il lungo percorso di recupero psicologico che li ha portati a riappropriarsi di una vita 'normale', grazie all'aiuto di familiari, amici e di 'se stessi'.

'Il potere come comunicazione' è il brano proposto nella rubrica del Controgiornale, un interessante spunto di riflessione capace di fornire strumenti per leggere, anche oggi, i meccanismi che dominano il mondo dell'informazione, inclusa quella sarda. Pdt ne parla insieme all'antropologo e giornalista Bachisio Bandinu.

Passaggi di Tempo : n. 16

In questa puntata ci spostiamo molto indietro nel tempo, sino all’anno 140 DC. Andremo, infatti, a seguire da vicino la progettazione e la realizzazione dell’acquedotto Romano di Cagliari: un’opera immensa, lunga cinquanta chilometri con elementi e costruzioni fuori terra e ambienti sotterranei. Il nostro viaggio questa volta sarà così lungo da rendere necessarie ben due puntate. In questa (la prima) studieremo le opere fuori terra dell’acquedotto, seguiremo la scelta della sorgente e sentiremo una curiosa edizione delle TFL Notitiae dall’antica Roma. Scopriremo qualcosa sui materiali usati e sulle tecniche di costruzione adottate per una struttura che ha funzionato ininterrottamente per oltre tre secoli prima di essere distrutta durante le guerre barbariche. Per tornare indietro nel tempo, con il nostro realismo audio e la vostra fantasia, di 1871 anni, non dovete fare altro che indossare i vostri occhialini polarizzati e viaggiare con noi grazie alla tecnologia IT3D (Immersive Technology 3D), che ci permetterà di trasferirci direttamente nei luoghi dei quali tratta questo insolito programma itinerante. Buon viaggio! 
Per apprezzare appieno la tecnologia IT3D è consigliabile ascoltare il programma in cuffia.

Tempo fuori luogo : L'acquedotto romano di Cagliari, n. 7

In questa puntata ci spostiamo lungo le prime strade ferrate isolane a bordo di
un vecchio treno a vapore diretto a Chilivani, nell’anno 1881. Oggi, infatti, scopriremo assieme
la lunga (e lenta!) storia dell’arrivo dei treni in Sardegna, a cominciare dalle esplicite richieste
di Giuseppe Garibaldi e terminando il nostro viaggio verso la fine dell’800. Vedremo percorsi,
progetti, scopriremo di più su gare d’appalto, ci muoveremo alla folle velocità di 15 km orari e
sentiremo reali notizie d’epoca nelle TFL News. Il nostro realismo sonoro e la vostra fantasia
vi permetteranno di trovarvi veramente su un treno “in corsa”, tornando indietro di 130
anni. Indossate i vostri occhialini polarizzati e preparatevi a viaggiare con la nuova tecnologia
IMMERSIVE 3D grazie alla quale vi trasferirete direttamente nei luoghi dei quali tratta questo
insolito programma itinerante. I viaggi non si svolgono solo nello spazio, ma anche nel tempo.
Conduttore ed ascoltatori sono, infatti, catapultati nel periodo di maggior interesse storico per il
luogo oggetto della puntata. Buon viaggio!
Per apprezzare appieno la tecnologia IT3D è consigliabile ascoltare il programma in cuffia.

Tempo fuori luogo : Binari e vapore in Sardegna, n. 6

In questo viaggio arriverete all’isola di San Pietro, nella parte sud occidentale della
Sardegna. Una vera isola nell’isola sia per lingua parlata, che per le tradizioni culinarie e la storia.
Abitata prima da fenici, poi da romani, rimase per secoli abbandonata a se stessa sino alla metà
del ‘700, quando un gruppo di coloni liguri ne prese possesso per volere del re Carlo Emanuele
III. Iniziò così un periodo florido per quella meravigliosa terra e per i suoi nuovi abitanti. Fino alla
notte tra il 2 ed il 3 settembre del 1798. In quelle drammatiche ore successe qualcosa che, per la
violenza e la ferocia che si abbatté sulla cittadina di Carloforte, e per il seguito che quella notte
ebbe per lunghi anni, non sarebbe mai stata dimenticata dai residenti e dai loro discendenti. Per
rivivere gli eventi che si sono susseguiti in quei giorni e per tornare indietro nel tempo, con il
nostro realismo audio e la vostra fantasia, sino all’anno 1798, non dovete fare altro che indossare
i vostri occhialini polarizzati e viaggiare con noi grazie alla tecnologia IT3D (Immersive Technology
3D), che ci permetterà di trasferirci direttamente nei luoghi dei quali tratta questo insolito
programma itinerante. Buon viaggio! Per apprezzare appieno la tecnologia IT3D è consigliabile
ascoltare il programma in cuffia.

Tempo fuori luogo : L'isola di San Pietro, n. 10

In questa puntata ci spostiamo a Cagliari, per visitare la Manifattura Tabacchi e le sue centinaia di operaie durante l’anno 1918. Visiteremo i magazzini, la sala dove le 500 operaie a cottimo producevano il Sigaro Toscano con un faticoso lavoro artigianale. Entreremo nella stanza delle Cento culle e rivivremo un colloquio di assunzione condotto dal Direttore della Manifattura in persona. Il nostro realismo e la vostra fantasia ci permetteranno di trovarci veramente in questi luoghi tornando indietro di 93 anni. Indossate i vostri occhialini polarizzati e preparatevi a viaggiare con la nuova tecnologia IMMERSIVE 3D grazie alla quale vi trasferirete direttamente nei luoghi dei quali tratta questo insolito programma itinerante. I viaggi non si svolgono solo nello spazio, ma anche nel tempo. Conduttore ed ascoltatori sono, infatti, catapultati nel periodo di maggior interesse storico per il luogo oggetto della puntata. Buon viaggio! 
Per apprezzare appieno la tecnologia IT3D è consigliabile ascoltare il programma in cuffia.

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